venerdì 3 giugno 2011

La mia legend

Ieri giovedì 2 giugno alle 10 partiva la 15a legend da velo veronese...

La mia giornata, comincia piuttosto presto, verso le 5:45, quando preparo la borsa, mi faccio la barba e verso le 6:30 parto per andare dai miei a recuperare l'ammmiraglia sulla quale caricherò la bici.

Dai miei, faccio colazione con qualche biscotto, tre/quattro fette biscottate con la marmellata, una bella scodellona di the ed un caffè.
Alle 7:30 sono in strada con la bici caricata in auto ed aspetto Paolo per andare insieme a velo in auto, io con la mia e lui con la sua, visto che è probabile che in caso di pioggia battente dall'inizio, ce ne torniamo a casa.

A velo la situazione meteo non è delle migliori, ma se verso il tomba sta piovendo e su tutto il carega, a velo non scende una goccia e dopo qualche tempo spunta pure il sole. Deciso l'abbigliamento, intimo invernale maglietta estiva e pantaloncino corto, guadagno la griglia non prima però di aver fatto 2 parole con l'orldando che anche lui aveva parcheggiato nelle brecchene come me. In effetti parcheggiare a velo non è proprio semplice, anzi si rivela più complicato di quanto si possa immaginare poiché strade strette e gente con auto grandi non facilitano le cose.

Partenza al solo suono dei trombini senza speaker, ma va bene lo stesso...del resto questa edizione paga la fallimentare organizzazione di quella precedente.
Decido di partire a tutta per poi mollare dopo 45 minuti di corsa e vedere come evolve la situazione. Salgo di buon passo l'asfalto di stander prendendo vari atleti tra cui pappataso, al quale rimarro agganciato fino al parparo vecchio e che vedrò sempre li fino a quasi lo scollinamento al tomba.
In realtà la gara ha preso una piega diversa da come mi aspettavo che andasse, nel senso che molta gente, me compreso ha oprato per il corto e dunque ci ha dato dentro per tutto il tempo senza mai tirare il fiato.
Personalmente giunto a bocca di selva avevo un fastidioso mal di schiena e alessandro grandis alle spalle con il quale rimarrò fin allo scollinamento. Provo ad abbassare il ritmo, ma la tentazione di agganciarsi ad un gruppetto in cui c'era una ragazza che andava come un missile, è troppo forte e cedo. Poi cedrò anche dopo, a circa 500 metri dallo scollinamento, la mia schiena decide che è troppo ed allora sono costetto a mollare il gruppetto, mentre alessandro grandis, un po' sornione, complice qualche rishio in discesa, mi lascia lì...
La mia schiena non mi consente di mollare la bici giù dalla lunga discesa ed allora scendo come posso, cercando di recuperare energia, ma al contempo perdendo posizioni...
Putroppo nel prato prima dell'imbocco del sentiero delle lastre, trovo una ragazza (quella che andava come un missile) riversa a terra coricata su un fianco, rantolante e con la bocca serrata, mentre un suo compagno di squadra le urla di non abbandonarlo...e si da da fare per cercare di tenerla sveglia e di aprirle la bocca perché non si soffochi con la lingua...
CHISSENEFREGA DI CHI HO DAVANTI O DIETRO O DI ALTRO, LA VITA DI UNA PERSONA VALE DI PIU' DI TUTTO, inchiodo la posteriore e mi fermo per vedere se han bisogno. Intimo ai corridori in arrivo di rallentare e di avvisare a valle che chiamino i soccorsi. Poi vedendo che la ragazza è assistita dal suo compagno e constatando la mia impotenza riprendo la gara, ma con il pensiero a Stefano...quel ragazzo che più di un anno fa trovai ai prati del vento e che morì dopo due giorni.
Mi faccio forza e con le poche energie rimaste, freno ancor di più la mia discesa, per poi spremermi come un limone ormai esaurito fino alla fine.
42 esimo con 2 ore e 11 e decimo di categoria, non male, penso, tuttavia non sono rimasto entusiasta della corsa, vuoi per scena sopra, vuoi perché se...non avessi avuto il mal di schiena sarei arrivato meglio...vuoi per l'organizzazione della gara che non ho trovato particolarmente efficiente. Ho trovato pochissime persone a segnalare le svolte e poi il clima che si respirava non era quello di una festa, vedi la divvinus, ma quello di una garetta non ben idenfificata. I ristori forniti di acqua e sali e quello finale con arance fragole e colomba...mi hanno lasciato un po' deluso, forse perché non hanno retto il confronto con quello di monteforte, pur tuttavia non mancando di niente. Generoso il piatto di pasta finale e buoni i due micro panini imbottiti.

3 commenti:

Cactus ha detto...

Rife:
1 vuoi per l'organizzazione della gara che non ho trovato particolarmente efficiente.
2 Ho trovato pochissime persone a segnalare le svolte
3 il clima che si respirava non era quello di una festa, vedi la divinus, ma quello di una garetta non ben idenfificata.
4 I ristori forniti di acqua e sali e quello finale con arance fragole e colomba...mi hanno lasciato un po' deluso, forse perché non hanno retto il confronto con quello di monteforte, pur tuttavia non mancando di niente.

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1. Cosa intendi dire per poco efficente? Raccontami gli episodi di inefficenza
2. Io ci ho messo 6 ore a terminare il Marathon e fino alla fine ho trovato persone lungo le svolte. Dove non hai trovato persone? Fammelo sapere perchè lo faccio presente alla riunione post gara e nel caso interveniamo sui responsabili di settore
3. Secondo me è stata una tua impressione forse dettata da una giornata no e/o dall'incidente che hai visto.
4. I ristori: TUTTI avevano come minimo: acqua, sali, banane, colombe, pandorini e merendine. Cosa ti è mancato? Fammelo sapere così il prossimo anno lo prendiamo in considerazione.
Saluti
Cactus

bucephalo ha detto...

Ciao Cactus
può essere che quanto occorso alla ragazza, poveretta, e che il meteo abbiano pesantemente influito sull'umore con il quale ho conlcuso la corsa...

Il commento che ho scritto è stato a caldo (forse meglio dire a freddo), pur tuttavia penso che si possa migliorare...
Premetto che non è mia intenzione affossare chi si da da fare, ma devo dire che, sarà che ero a tutta, ma altri hanno condiviso con me che in un paio di passaggi da strada cementata ad asfalto non era proprio agevole capire dove andare.

Mi sono espresso male, usando un'espressione inappropriata, dicendo poco efficiente, e mi scuso di questa cosa, a dire il vero nessuna cosa di quelle pensate e fatte dagli organizzatori ha pregiudicato lo svolgimento regolare di una fase di o di tutta la gara.

Hai ragione forse il meteo ha influito molto nel mio spirito e per me non si è trattata di una festa, vedi altre corse.

Un consiglio per il prossimo anno, a me piace ricevere la bottiglietta d'acqua, e quando addirittura è già un po' aperta mi da l'idea che qualcuno ha voluto farmi un grande regalo, ma sono dettagli di poco conto.

Cactus ha detto...

L'incidente ha sicuramente influito negativamente sul giudizio finale della gara. Per noi è stata una edizione n.1 intesa come nuovo C.O. e lavoreremo per limare le imperfezioni che ci sono state. Alla prossima